martedì 5 dicembre 2017

Durante e dopo il dolore


Cosa resta del dolore? Di tutta questa tua sofferenza, quella che ora ti possiede? Quando sarà passata che segni lascerà? Quante persone nel tempo di leggere queste righe, stanno urlando straziati oppure sono muti, soffocati, da una sofferenza profonda?
Solo il dolore ritratto dagli artisti, nemmeno dai cronisti, riesce a scolpirsi nella materia e diventare comune. Ci servirà per condividere, ci servirà per ricordare, anche quando i giorni del dolore saranno lontani. Ma non serve per imparare, l’opera colloca la sofferenza nel passato o nella distanza. Ci duole di più una piccola sconfitta in una partita di calcio che un genocidio lontano. Il dolore non si può rappresentare, in fondo, non si può nemmeno raccontare.
Forse si dovrebbe cercare di rappresentare il conforto, la sommatoria di tanti dolori diversi: grande vero gesto di umanità.



Foto: dettaglio dell’allestimento dell’opera di Enrico Baj “I funerali dell’anarchico Pinelli” - Fondazione Marconi